C'è una piccola questione e un calcolo fondamentale riguardo la carta igienica. Ma prima un piccolo accenno di storia, da wikipedia.
Le prime tracce dell'utilizzo della carta igienica risalgono al XIV secolo in Cina ad utilizzo della famiglia imperiale.
Nel 1857 negli Stati Uniti d'America viene prodotta industrialmente la prima carta per uso esclusivamente igienico da un tal Joseph Gayetty, il cui nome era stampato su ogni singolo foglio e poi nel 1879 la Scott Paper Company a Philadelphia nello Stato della Pennsylvania, mette in commercio la prima carta igienica in rotoli continui, seguiti poco dopo da quelli suddivisi in fogli, uniti tra loro da perforazioni in modo da poterli strappare e utilizzare singolarmente.
Nel 1942 viene prodotta nel Regno Unito la prima carta a doppio velo, la St. Andrew's Paper Mill, primo prodotto ad avere una carta più soffice e robusta.
In Italia la carta igienica fu considerata un lusso fino alla seconda metà del XX secolo, quando divenne un prodotto di uso popolare.
La piccola, curiosa questione riguardo la carta igienica, oggetto di studi sociologici e dibattiti di costume (in particolar modo nei paesi anglosassoni), è quella dell'orientamento del rotolo posto nel portarotolo.
Considerando un portarotolo il cui asse orizzontale sia parallelo al muro, la carta può pendere sopra e davanti al rotolo stesso, approccio over (a destra nell'immagine), oppure sotto e dietro ad esso, approccio under (sinistra).
immagine via themindcircle.com |
La scelta, quando non è casuale, risponde in massima parte a preferenze personali dettate dalle abitudini o dalla comodità. Inutile dirvi che il sottoscritto è un fondamentalista dell'approccio over, fratelli.
A conferma della benevolenza della mia attitudine c'è questo articolo di corriere.it:
La questione è semplice: da che parte si inserisce la carta igienica nel portarotolo? C’è chi si è dedicato scientificamente al tema. Più di un secolo fa. La soluzione è illustrata - nero su bianco - in un brevetto per il rotolo di carta igienica del 1891 di Seth Wheeler, un uomo d’affari di Albany, New York. Secondo l’idea dell’inventore, l’estremità del rotolo deve stare all’esterno, ossia «sopra». Come riferisce la radio pubblica statunitense Npr, è stato il giornalista Owen Williams a condividere nei giorni scorsi il brevetto su Twitter e scatenare così il tam tam in Rete. A Wheeler dobbiamo anche l’invenzione della carta igienica come la conosciamo oggi, ossia traforata, così da dividere ogni singolo foglio e facilitare lo strappo. La sua «Albany Perforated Wrapping Paper Company» brevettò la «carta da pacchi» perforata (questo il nome originale della carta igienica di Wheeler) nel 1871.
illustrazione di Alex Solis |
Proseguiamo. Il calcolo fondamentale, invece, viene dall'utente Twitter @Arnathoth, che ci ricorda di non fidarsi mai di un rotolo di carta igienica che sta per finire. Immaginate: seduti sulla tazza del cesso, rotolo finito ed è subito WHERE'S YOUR GOD NOW?
Avete mai notato che il rotolo di carta sembra tradirvi? "Sembrava ce ne fosse abbastanza ma è finito in un lampo!". Non è un'impressione: al diminuire del numero di veli la velocità di srotolamento cresce in maniera non-lineare! MAI fidarsi di un rotolo piccolo!
Vedere la foto per credere.
Ah, su papertoilet.com potete srotolare un rotolo. Così, senza un motivo.
Ah, su papertoilet.com potete srotolare un rotolo. Così, senza un motivo.
📌 Articolo di indepest.com, con chicche e fotine: The Great Debate, qui.
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